Eyes Wide Shut è un film del 1999 diretto dal regista americano Stanley Kubrick (1928 - 1999). La sceneggiatura, di Stanley Kubrick e Frederic Raphael, è tratta dal romanzo Doppio sogno (titolo originale Traumnovelle, 1925-'26) dello scrittore viennese Arthur Schnitzler (1862 – 1931). Gli interpreti principali sono Nicole Kidman e Tom Cruise. La fotografia è di Larry Smith. Montaggio di Nigel Galt. Musiche di Jocelyn Pook. E’ stato l’ultimo film del grande regista, uscito postumo.
La trasposizione cinematografica, rispetto all’originale racconto imperniato nella Vienna degli anni ’20, è in chiave moderna e narra la vicenda di una giovane ed elegante coppia dell’alta borghesia di New York degli anni ’90 in preda ad una crisi matrimoniale, scatenata in seguito ad un party, dove la coppia stessa, sotto gli effetti della marijuana, corteggia e si fa corteggiare, con ammiccamenti del tutto veniali, per poi lasciarsi andare a confidenze piccanti su fatti accaduti precedentemente in un altro ballo in maschera, che li porterà a sospettare l'uno del tradimento dell'altra e viceversa. I due intraprenderanno un viaggio pedissequo, uno vissuto e l’altro onirico.
L'uomo (Bill) si avventurerà in un percorso del tutto concreto, sensoriale, corporeo e trasgressivo, tra rituali orgiastici e maschere, mentre la donna (Alice) si concederà al mondo del sogno e dell'immaginazione, dove vivrà sognando rapporti intimi con più uomini, nel silenzio dei suoi turbamenti. Da questo dramma coniugale scaturirà una sorta di catarsi che solleverà entrambi da colpe fondamentalmente inesistenti.
Due viaggi uguali nella sostanza, ma diversi nella forma, nel mondo dell’intimità e dell’eros, destinati però, alla fine, ad intersecarsi nel momento topico del risveglio delle coscienze di entrambi per, poi, ri-trovarsi rigenerati. Infatti sarà proprio questo evento ad unire ancor più la coppia, a dargli linfa nuova e vitale, rinsaldandola, ricreando nuovi stimoli, una nuova vita sensuale-sessuale. Una riscoperta d’intenti carnali e amorosi tra i due, che sino ad allora erano vissuti nel limbo delle reticenze, e che dopo aver avuto la possibilità di scavarsi dentro, nelle viscere più profonde, riescono ad abbattere i muri, i limiti dell’ ipocrisia e di quel perbenismo borghese, raccontandosi tutto reciprocamente, nella più piena libertà.
Il risveglio, la presa di coscienza nell’essere riusciti ad uscirne indenni sia nel reale che nel sogno, è il reincontro salvifico del nuovo giorno.
[...] essere usciti incolumi da tutte le nostre avventure … da quelle vere a quelle sognate –. da Doppio sogno, Arthur Schnitzler
[…] “Fridolin riconobbe i contorni sfumati di Nachtigall al pianoforte; nella sala di fronte, illuminata invece di una luce accecante, c’erano donne immobili, il capo, la fronte e il collo avvolti in veli scuri, mascherine nere di pizzo sul viso, ma per il resto completamente nude. Gli occhi di Fridolin erravano cupidi dalle formose alle snelle, dalle delicate alle splendide e fiorenti; e poiché ognuna di quelle figure nude restava pur sempre un segreto e dalle mascherine nere grandi occhi si volgevano raggianti verso di lui come il più insolubile degli enigmi, l’ineffabile piacere della vista gli si trasformava in un quasi insopportabile tormento di desiderio”. […] da Doppio sogno, Arthur Schnitzler
Fotogramma del film