Claudia Formiconi Blog 10 Giugno 2016 Ecco l'impero dei sensi: Nagisa Oshima e l'impero dei sensi

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10 Giugno 2016
Ecco l'impero dei sensi: Nagisa Oshima e l'impero dei sensi


"Ecco l'impero dei sensi" è un film del 1976, scritto e diretto dal regista giapponese Nagisa Oshima (1932 – 2013). La sceneggiatura, dello stesso Oshima, è ispirata ad un drammatico episodio di cronaca avvenuto in Giappone negli anni Trenta. Nagisa Oshima è annoverato tra i massimi esponenti della Nuberu bagu (Nouvelle vague) giapponese. Gli interpreti principali sono Tatsuya Fuji, Eiko Matsuda, Taiji Tonayama. La fotografia è di Hideo Itoh. Montaggio di Patrick Sauvion e Keiichi Uraoka. Musiche di Minoru Miki. 

E' la drammatica vicenda della storia d’amore tra la giovane Abe Sada e del suo padrone Kichizo Ishida, travolti da una passione insana, da un dominio assoluto dei sensi, precipitati nell'abisso e nel delirio del piacere soggiogato dagli impulsi della morte, come nel mito di Eros e Thanatos che rappresentano rispettivamente la pulsione di vita e la pulsione di morte. Il piacere estremo che si concede alla perdita totale dei sensi, sino ad uno stato di morte apparente. Il maestro giapponese, ispirato ai concetti sull'erotismo e sulla trasgressione del filosofo e antropologo Georges Bataille, ci presenta un'opera cinematografica sensualmente elegante esaltata, ulteriormente, da pregiati interni scenografici, come una mise en scene del teatro nipponico dalle caratteristiche lente e dalla gestualità essenziale, e dove l'amplesso sessuale assume quasi la sacralità del rito.

Una miscela esplosiva di estrema trasgressione, sadomaso e feticista, orgiastica e voyeuristica porterà i due ad un punto di non ritorno, con l'inevitabile tragedia finale. La donna uccide l'amante, e poi lo evira. Pregnante è la scena dove Abe Sada tiene stretto a sé il kimono di Kichi, per tre giorni, sino al momento dell'arresto, quasi a voler stemperare quel clima di morte con una punta di romantico sentimento, anche se dettato da un amore devastante. 
La pellicola, sottoposta a pesanti censure, fu presentata, per la prima volta, in apertura della Quinzaine des Réalisateurs del 29º Festival di Cannes, dove ottenne un grande successo. In Italia uscirà nel 1978, due anni dopo. E' ritenuto il capolavoro del regista giapponese. 

 

Fotogramma del film


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© Claudia Formiconi
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Claudia Formiconi è nata a Roma. Ha collaborato con il Nuovo Giornale dei Poeti, Silarus, Alla Bottega, e altre riviste letterarie. Ha lavorato in Rai. Scrive su culturadesso.it, l'ideale.info, come critico artistico-letterario e dove cura le rubriche Introspezioni che tratta di poesia, e CineCult. Contrasti, Bastogi Editrice Italiana, 2013 (collana Il Liocorno), è la sua prima raccolta di versi, edita nel 2013 e Scrivo versi nudi, Edizioni BastogiLibri, Roma, 2016